Di fronte alle immagini di Simona Ghizzoni (Reggio Emilia 1977) è evidente quanto sia inutile porre definizioni di genere in ambito fotografico. Fotoreporter? Documentarista? Artista? Non è significativo etichettare, quanto seguire lo sviluppo della sua ricerca, che si pone nel nostro tempo storico attraverso l’originalità del suo linguaggio. Siamo partiti da uno dei suoi lavori più vecchi, Aftermath, realizzato una ...
Serge Gainsbourg, nato Lucien e morto Gainsbarre, figlio di ebrei ucraini e parigino per vocazione, è stato senza dubbio una delle maggiori figure della canzone francese della seconda metà del Novecento. Inizialmente destinato alla carriera di pittore, per sbarcare il lunario, come tanti, si esibisce come pianista nei bar, si lega a Boris Vian e Juliette Gréco, e nel frattempo ...
«Sono una solitaria, perdutamente individualista. Sono sempre stata guardata con un po’ di sospetto dalle femministe, invece, unite in un gruppo. Ricordo una recensione che mi riguardava, un po’ beffarda, apparsa sul Manifesto, diceva: “Carla Cerati col taglio Vergottini, eccetera”, come se io fossi la signora che si mescola agli operai, la cosa mi indignò. […] Avevo il taglio Vergottini ...
Continuano, in questa seconda parte, i ricordi di Sergio Grazzani fotografo e stampatore di Ugo Mulas dal 1970 al 1973, anno in cui Mulas morì. Il racconto si sposta qui su un piano più intimo che passa attraverso la breve esperienza di “assistente” per tornare a riparlare delle Verifche. Per quanto incomprese allora dal giovane Grazzani, lavorare a stretto contatto ...
Ho incontrato per caso Marta Cuscunà alla presentazione del libro di Giulia Iacolutti I don’t care about football, una mattina, negli spazi della libreria Micamera a Milano. Anche se frequentano due mondi artistici diversi, il teatro e la fotografia, le due artiste sono legate in modo potente dal femminismo, dal Friuli e dal creare mondi visivi. Qui riporto una lunga ...
“Quando Ugo ha cominciato a farmi stampare le foto per la mostra di Parma, che purtroppo si inaugurò pochi mesi dopo la sua morte, eravamo già in piazza Castello. Era la mostra della sua vita, tutto il suo lavoro, a partire dalle prime foto degli anni Cinquanta fino agli ultimi servizi. Ricordo che visionava con attenzione provini su provini, a ...
Gli uomini prima sentono senza avvertire, dappoi avvertiscono con animo perturbato e commosso, finalmente riflettono con mente pura. G.B. Vico Viviamo un tempo arduo. Al di là di un assolutorio “ripetersi della storia”, della assuefazione ad un tempo di “passioni tristi”, colorato di depressione e sfiducia, si può anche accettare di confrontarsi con un legittimo persistere di due sguardi attraverso ...
Anche se non ama questo termine, Jan Noble è un poeta performativo: in altre parole, preferisce recitare le sue poesie davanti a un pubblico dal vivo piuttosto che pubblicarle sulla carta stampata. Le sue poesie sono lunghi pezzi, della durata di circa 40 minuti e, quando le legge sul palco, l’esperienza è teatrale. La sua ultima opera, Shelley 200, un ...
SECONDO CH’ELLI VIDE COGLI OCCHI SUOI Ritorno così spesso a Le città invisibili di Calvino, che interi passi risuonano nella mia testa come un mantra, quasi ossessivamente, apparendomi, ora come sogni, altre volte come incubi. Sono visioni che vengono a visitarmi, in una sorta di veglia-onirica, in cui il piano della realtà e quello della narrazione si sovrappongono in strati ...
Il Salento è terra tra due mari, lonio e Adriatico. Due mari vicini eppure diversi per caratteristiche e vicende storiche. Il primo è un mare aperto e profondo, che infonde senza difficoltà le sue acque nel Mediterraneo, partecipando in toto alla sua storia, trait d’union tra Oriente e Occidente. Il secondo è un mare chiuso e poco profondo, a lungo ...
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