Che cosa è l’arte? Secondo Aristotele (in Etica nicomachea) una delle cinque disposizioni attraverso cui “l’anima dice il vero”. Ciò di cui si compone la parte opinativa dell’anima. Da un lato la saggezza – intesa come il saper scegliere per dirigere al meglio la propria vita – e dall’altro l’arte, ossia la capacità di realizzare cose che non esistono in natura. Possiamo quindi dire che l’arte afferisce alla sfera dell’opinione, non costituisce una certezza ma, attraverso il punto di vista dell’autore, offre una visione delle cose del mondo. Visione che non dovrebbe corrispondere a quella più convenzionale. Eppure, nel contemporaneo, essa è spesso ugualmente vittima delle tendenze.
Questo preambolo è utile per presentare il percorso che l’Editore e la Direzione di questa nuova rivista vogliono intraprendere, consapevoli di entrare in un ambito sicuramente già molto attraversato.
Che cosa ci ha spinti a fondare una nuova testata giornalistica che si occupa di cultura visiva, offrendo parole critiche in ambiti artistici contemporanei, che già non sia possibile fruire sul web e dal nome apparentemente poco adatto (ma niente affatto tale) di Tutte quelle cose?
Un po’ di storia (necessaria). Un anno fa, in questo stesso periodo, l’Italia intera come molti altri Paesi, veniva attaccata da un nemico invisibile, un organismo impalpabile che si sarebbe insinuato nelle vite degli individui cambiandone forse per sempre le abitudini.
Sempre un anno fa, con Francesca Loprieno – artista – e Lucia Pezzulla – gallerista, cominciavamo a immaginare la realizzazione di alcuni video che si sarebbero basati su una corrispondenza a distanza (Milano-Parigi), composti di immagini e parole, di riflessioni sul senso del fotografare contemporaneo e, più ampiamente, dell’immagine contemporanea. Obiettivo: una mostra – forse in presenza, forse virtuale – una pubblicazione… Tutto si mostrava incerto.
Dopo mesi di gestazione il progetto ha preso vita con il titolo Tutte quelle cose (per chi lo volesse guardare e ascoltare, può farlo qui ).
L’intenzione che ha animato fin da subito la costruzione di questo percorso è stata quella di offrire al pubblico, oltre all’osservazione e all’ascolto, spunti di riflessione e approfondimento sul tema della ricerca fotografica e, più in generale, del visivo, cercando di stimolare l’altro alla partecipazione, di provocare un’azione che ponesse gli immaginari individuali in “comune”.
Motore propulsivo di questo evento, fruito poi in maniera esclusivamente virtuale, è stato Red Lab Gallery – un laboratorio di sperimentazione culturale nato nel 2018 dalla prorompente iniziativa di Lucia Pezzulla che ha dato vita, quasi in contemporanea, anche alla casa editrice Red Lab Edizioni – aperto a contaminazioni e narrazioni diverse nell’ambito dell’arte contemporanea e del visivo. Uno spazio non soltanto fisico, dove la ricerca si propone di far vivere la cultura visiva in termini di partecipazione interattiva tra autori e fruitori. Un luogo in continua evoluzione.
Dunque non è stato difficile far confluire lo stesso spirito di continua evoluzione, nell’attuale progetto di Tutte quelle cose – Cultura visiva contemporanea trasformando “naturalmente” quello originario in una rivista nella quale si potrà leggere di diverse tematiche attraverso diversi contenuti come immagini, testi, interviste, recensioni, brevi saggi critici, idee (anche provocatorie) e molto altro ancora. Una estensione di quel laboratorio appena descritto, all’interno del quale diversi linguaggi artistici possono dialogare tra loro con lo scopo, certamente ambizioso, di attivare il pensiero critico individuale.
Crediamo infatti che indagare il linguaggio artistico contemporaneo, renderlo fruibile a un pubblico non elitario, è evidentemente una azione che non si può più limitare a un unico ambito artistico, un unico linguaggio o a una contrapposizione di linguaggi. Quell’enorme magma che costituisce la vita, sempre più orientata verso una identificazione con l’ambito virtuale (che solo apparentemente semplifica) – in una logica che è tesa a standardizzare i desideri, i piaceri e l’esperienza – porta ormai sempre più artisti a muoversi su fronti differenti, più naturali, passando da un contesto linguistico a un altro, per reazione e sperimentazione.
La complessità dell’arte appartiene alla complessità del mondo in cui viviamo, fatto di frammenti che si uniscono e si confrontano andando a formare “il magma” aggregato e aggregante, appunto, che regola le nostre esistenze. Non è più possibile infatti pensare soltanto in termini di fotografia, cinema, narrazione letteraria o sonora, tutti questi ambiti si intersecano sempre più dando vita a
delle performance uniche che diventano l’attualità della realtà.
Proprio per questo, a partire dal titolo, Tutte quelle cose – Cultura visiva contemporanea è stata concepita per macro aree e non per linguaggi, all’interno delle quali ognuno di essi dialogherà con gli altri su vari argomenti del vivere contemporaneo, offrendo una partitura corale che si focalizzerà prioritariamente sulle idee, sui concetti più che sull’effimero e ridondante chiacchiericcio del superfluo. Ma attenzione: superfluo non è necessariamente “superficie”. Collegare la superficie al profondo, ritrovare un senso critico sano che metta in comunicazione ciò che appare con ciò che è nascosto, trovare significati dove apparentemente non ce ne sono perché così radicati ormai nelle pieghe del vissuto da non poterli più “vedere”, questo e molto altro ci proponiamo di fare con questa avventura editoriale.
All’interno di questa mappa che è Tutte quelle cose – Cultura visiva contemporanea troverete:
- Attraversamenti, un focus sull’impegno artistico legato a temi sociopolitici;
- Corpo e anima, sul tema della ricerca dell’armonia tra Uomo e Natura;
- La Zona, sulla questione dell’etica nell’arte;
- Nel corso del tempo, sui riflessi che la memoria genera sulla contemporaneità e il suo ruolo propulsivo;
- Tutte quelle cose/Storie, riflessioni di artisti contemporanei in dialogo tra loro e con i lettori.
Le macro aree conterranno parimenti interviste, recensioni, approfondimenti o brevi spunti riguardanti tutti i linguaggi che la rivista affronta i quali potranno essere presenti in più di un’area a sottolineare il carattere matriciale degli argomenti, in una sorta di rete che si dipana dalla matrice principale costituita dal titolo stesso della rivista.
L’intento è quello di privilegiare autori e lavori che parlino all’Uomo, al suo stare nel mondo, utilizzando uno sguardo il più possibile vero, senza tuttavia ammiccare troppo alle “tendenze” che molto spesso regolano il mondo dell’arte e il suo mercato.
In questa navigazione ci auguriamo di vedervi numerosi. A tutti voi una buona lettura e un buon ascolto!