Ho ascoltato Ryuichi Sakamoto, per la prima volta, tra il 1990 e il 1991. Avevo 23 anni e, all’epoca, mi nutrivo quasi esclusivamente di Monteverdi, Bach, Händel, Mozart e dintorni. L’occasione fu la proiezione del film Il tè nel deserto, di Bernardo Bertolucci, per cui il compositore giapponese aveva scritto la colonna sonora. L’impressione fu intensa. Il tema principale, The ...
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