La strada si inerpica in un bosco fitto. L’auto arranca, l’impressione è quella di essere inghiottita dalla natura e la percezione del tempo si fa ovattata. Solo una breve attesa mi separa dalla casa, ma basta ad immergermi in una dimensione fiabesca. Dal giardino sbuca una cagnolina che scodinzolando fa da guida verso l’ingresso. Appena dentro, mi si schiude un ...
Le note che seguono esprimono essenzialmente delle suggestioni maturate durante lo studio dell’archivio di Giulia Niccolai. Non possono essere altro che un’ipotesi di lavoro. Sono state lette durante la V Conferenza annuale dell’AIPH (Associazione Italiana di Public History) tenutasi a Firenze dal 6 al 10 giugno 2023. Siamo abituati a sentire associati alla parola terapia talmente tanti oggetti e situazioni, ...
Continuano, in questa seconda parte, i ricordi di Sergio Grazzani fotografo e stampatore di Ugo Mulas dal 1970 al 1973, anno in cui Mulas morì. Il racconto si sposta qui su un piano più intimo che passa attraverso la breve esperienza di “assistente” per tornare a riparlare delle Verifche. Per quanto incomprese allora dal giovane Grazzani, lavorare a stretto contatto ...
“Quando Ugo ha cominciato a farmi stampare le foto per la mostra di Parma, che purtroppo si inaugurò pochi mesi dopo la sua morte, eravamo già in piazza Castello. Era la mostra della sua vita, tutto il suo lavoro, a partire dalle prime foto degli anni Cinquanta fino agli ultimi servizi. Ricordo che visionava con attenzione provini su provini, a ...
Oggi moriva, cinquant’anni fa, Ugo Mulas uno dei più importanti fotografi italiani. Per l’occasione Tutte quelle cose – Cultura visiva contemporanea inaugura la pubblicazione di alcuni testi a partire da un intervento/testimonianza di Paola Mattioli (assistente di Mulas) che ringraziamo, così come ringraziamo la Casa editrice Mimesis per la gentile concessione del brano, riportato nel volume Paola Mattioli. L’infinito nel ...
Il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ha recentemente ospitato una mostra dell’artista Luisa Lambri intitolata Autoritratto. Nelle fotografie presentate vengono mostrate finestre chiuse, linee verticali, superfici, angoli. Ma non si vedono specchi, riflessi, ombre che permettano a chi scatta di duplicare la propria immagine. Non si percepisce un bisogno di esserci o di autocelebrarsi. La fotografa agisce “dietro le quinte” ...
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